La cerimonia di consegna del premio è preceduta, ogni anno, dalla deposizione di una corona di fiori ai piedi del monumento a Niels Abel, collocato nel parco del castello e realizzato dal più noto scultore norvegese, Gustav Vigeland (autore anche della medaglia attribuita ai Nobel per la pace). Non ho potuto non scattargli qualche fotografia, così come non ho potuto non recarmi al parco Frogner, per ammirare l'imponente installazione di opere scultoree sempre di Vigeland (si tratta della più popolare attrazione turistica norvegese).
Al monumento di Vigeland (e anche all'impressione negativa che fece su Felix Klein) è dedicato un breve articolo di Guy Waldo Donnington apparso sul National Mathematics Magazine nel 1936. Si tratta della seconda parte della cronaca del decimo Congresso Internazionale di Matematica, l'ultimo prima del secondo conflitto mondiale, tenutosi proprio a Oslo, in un clima che, tra defezioni sovietiche e esclusioni italiane, già lasciava intravedere lo sfacelo incombente (il congresso successivo, previsto per il 1940, si tenne a Cambridge ben 14 anni più tardi). Interessante è anche la prima parte del reportage, che racconta il congresso vero e proprio, con l'inaugurazione di un busto dedicato a un altro Grande della matematica nato in Norvegia, Sophus Lie, e un evento che si potrebbe definire epocale, cioè il conferimento, che ebbe luogo proprio a Oslo, delle prime Medaglie Fields, a Lars Ahlfors (di cui ricordo di aver apprezzato, da studente all'ETH, la monografia Complex Analysis) e Jesse Douglas (per la risoluzione del problema di Plateau).
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