lunedì 25 maggio 2020

... e ancora al cinema

Una cinematografia sterminata come quella di Bollywood non poteva certo farsi sfuggire un personaggio del calibro di Srinivasa Ramanujan. In effetti nel 2014 anche il cinema indiano ha prodotto il suo biopic sulla vita del geniale e sfortunato matematico. Non l'ho visto (non so nemmeno come me lo potrei procurare), ma eccone un trailer:

domenica 17 maggio 2020

... e in musica

Da oscura figura di strano matematico (almeno per chi matematico non è), a poco a poco il timido Srinivasa Ramanujan si sta trasformando una sorta di icona culturale. Sono oramai parecchi i volumi, i film e perfino i brani musicali che gli sono stati dedicati. Per quanto riguarda l'aspetto musicale, probabilmente la composizione maggiormente degna di nota è il quartetto per archi in due movimenti The Ramanujan Notebooks, del compositore sudafricano-irlandese Kevin Volans, ispirato ai leggendari Taccuini del Matematico Indiano (raccolti e sviscerati in otto volumi da Bruce Berndt). Eccone il primo movimento:

(qui c'è il secondo).

Tosto, nevvero? Non per niente Volans è allievo di Karlheinz Stockhausen...

Rovistando in giro, si trova anche altro. Ad esempio un misterioso album opera di un'altrettanto misteriosa entità (gruppo? Compositore? Musicista?) nota come F of X, i cui titoli dei brani suonano particolarmente evocativi:

Oppure questa epica rock biografica, opera di un certo Mark Engelberg (il testo è qui):

giovedì 14 maggio 2020

Ramanujan al (home) cinema

Lo volevo vedere da un po', ma per qualche motivo non c'ero ancora riuscito. Parlo di The man who knew Infinity, biopic sulla vita di Srinivasa Ramanujan tratto dal bel libro di Robert Kanigel (o, meglio, liberamente tratto dalla biografia, visto che gli autori del lungometraggio qualche libertà se la prendono). Tutto sommato non è male, anche se risulta a tratti frammentario e sbrigativo (ma forse, dopo aver visto un tot di serie TV, non sono più abituato ai tempi del cinema). E mi chiedo quanto avrei compreso della trama senza prima aver letto il libro. I personaggi di Hardy e Ramanujan risultano abbastanza ben delineati (dico abbastanza, perché quella di Hardy è una figura così complicata e intrigante da non poter essere condensata in pochi minuti), ma non capisco perché Littlewood (un matematico di importanza certamente pari a Hardy) sia stato ritratto in modo così macchiettistico. E perché l'aneddoto del Taxicab number 1729 sia stato trasportato al di fuori dell'originale contesto ospedaliero.
Al momento il film è visionabile per intero su YouTube, qui. Ma, dal momento che prima o poi sparirà, qui inserisco almeno il trailer:


Tra l'altro, la formula sulle partizioni menzionata nel film è $$
p(n) \sim \frac{1}{4n\sqrt{3}}e^{2\pi \sqrt{\frac{n}{6}}} $$ dove $p(n)$ rappresenta il numero di partizioni (non ordinate) di $n\in\mathbb N$, cioè il numero di modi in cui $n$ può essere scritto come somma di numeri positivi. Qui se ne trova una spiegazione.