Ho letto un po' meno del solito negli ultimi mesi (una trentina di libri dall'inizio dell'anno), e non moltissimo di matematica. E non è che di quello che ho letto mi rimanga molto, tra l'altro, ma pare che questo sia un problema comune. A volte mi consolo pensando a una storiella un po' zen, forse di origine polinesiana (vedi qui) che circola da tempo online: Un giorno un allievo chiese al suo maestro: «Ho letto moltissimi libri, ma ho dimenticato la maggior parte di essi. Ma allora qual è lo scopo della lettura?» Il maestro non rispose subito. Passò qualche giorno, e mentre lui e il giovane allievo se ne stavano seduti vicino ad un fiume, pregò il ragazzo di prendergli dell’acqua usando un vecchio setaccio tutto sporco che era lì per terra. Il giovane si stupì. Sapeva che era una richiesta irrazionale. Ma non volendo contraddire il suo maestro prese il setaccio e provò a compiere diverse volte l'assurdo compito. Ogni volta che tirava su l’acqua dal fiume, non riusciva nemmeno a compiere un passo verso il maestro, che già il setaccio si svuotava. Provò davvero tante volte, e per quanto cercasse di essere veloce l’acqua continuava a passare in mezzo a tutti i fori del setaccio e si perdeva immediatamente. Ormai privo di forze si sedette accanto al maestro e gli disse: «Maestro, ho fallito! Non riesco a prendere l’acqua con quel setaccio. E' impossibile, perdonami». «Non hai fallito», rispose il maestro sorridendogli. «Guarda ora il setaccio: è come nuovo. Tutta quell'acqua lo ha ripulito filtrando dai suoi buchi». «Vedi, quando leggi dei libri accade la stessa cosa: tu sei come il setaccio ed essi sono come l’acqua del fiume!». «Non importa se non riesci a trattenere nella tua memoria tutta l’acqua che essi fanno scorrere in te, poiché i libri, con le loro idee, emozioni, sentimenti, conoscenza, verità, che vi troverai tra le pagine, puliranno comunque la tua mente ed il tuo spirito, e ti renderanno una persona migliore e rinnovata».
Beh, a ripulire la mia mente e il mio spirito negli ultimi mesi hanno contribuito anche questi:
- Onda su Onda, di Richard Mainwaring (no, non di Paolo Conte, ma la cantava bene anche Bruno Lauzi; il titolo originale comunque era Everybody Hertz). L'autore è, soprattutto, musicista e compositore (vedi anche qui), ma anche come divulgatore mostra di cavarsela benino. Il libro esplora il mondo delle frequenze, dalle più basse (come i 52Hz emessi da 52 Blue, la più solitaria delle balene) alle più alte, trascinandoci in un affascinante viaggio interdisciplinare attraverso musica, fisica, psicologia, fisiologia e filosofia, scritto per un pubblico abbastanza generalista e quindi privo di particolari ostacoli di carattere tecnico. Godibile.
- Calculus off the Beaten Path, di Ignacio Zalduendo. Essenzialmente un corso introduttivo di calculus che, secondo il titolo (che non è la traduzione dell'originale), dovrebbe discostarsi dal sentiero battuto (battuto e ribattuto da oltre un secolo, come documenta l'ottimo A Course of Pure Mathematics, concepito da G. H. Hardy all'inizio del '900). In realtà, però, non mi pare che se ne discosti molto, almeno nella trattazione degli argomenti più standard (limiti, derivate, integrali). Piuttosto, a tratti percorre qualche diramazione meno frequentata: certamente interessanti sono ad esempio le digressioni sulla disuguaglianza isoperimetrica e sulla funzione Gamma. Un buon ripasso di analisi, insomma, magari in preparazione del nuovo anno scolastico, ma nulla più.
- L'attrito della vita. Indagine su Renato Caccioppoli matematico napoletano, di Lorenza Foschini. L'autrice, nota giornalista (di lei mi ricordo il programma Misteri, su Rai2, e i telegiornali (quando i TG italici si potevano ancora seguire)), tra l'altro imparentata con il grande matematico, ci parla soprattutto dell'uomo Renato Caccioppoli, geniale e tormentato, anarchico e antifascista, fine intellettuale, e profondamente napoletano. Ci parla di lui attraverso una serie di quadri, ordinati cronologicamente, cercando anche di riportare in maniera oggettiva alcune delle leggende che sono fiorite attorno a lui, documentando il percorso tormentato che lo condurrà, ahimè, alla tragica fine. Mi è piaciuto.
- Vector, di Robyn Arianrhod. Un libro tosto, specialmente per chi, come me, non ha mai digerito del tutto il concetto di tensore. Ma senz'altro istruttivo anche sorvolando sui particolari più ostici. In effetti, a differenza di altri concetti che insegniamo al liceo (tipo le derivate e gli integrali), non è così semplice inquadrare storicamente il concetto di vettore, che ha un sacco di progenitori (come i numeri complessi e i quaternioni) e di origini diverse, a seconda del contesto in cui lo si considera (geometrico, algebrico, fisico). Il libro tenta di fare un po' di ordine sulla questione, riuscendoci in modo abbastanza convincente anche se, come detto, l'enfasi sugli aspetti tensoriali lo rende un po' poco accessibile al non esperto.
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