domenica 1 marzo 2020

C'è un prima e c'è un dopo

Ci sono eventi le cui conseguenze hanno modificato radicalmente il corso della storia. Veri e propri istanti fatali (magari prolungati nel tempo), in cui è ben possibile demarcare un "prima" e un "dopo". La scoperta del fuoco, l'invenzione della ruota, la morte di Cesare, la nascita di Cristo, la caduta dell'impero romano d'occidente, l'incoronazione di Carlo Magno, la scoperta dell'America, la rivoluzione francese, la rivoluzione russa, l'olocausto, la bomba di Hiroshima e tanti, tanti altri sono eventi che hanno segnato la vicenda umana in modo indelebile. I più recenti, poi sono ben impressi nella memoria di chi li ha seguiti in TV, sui giornali o, ultimamente, sul web: l'allunaggio dell'Apollo 11, Chernobyl, la caduta del muro, l'11 settembre. Ci sono poi eventi di portata più personale, che hanno costellato le nostre vite di eventi fausti o infausti. Momenti rimasti indelebili nella nostra memoria, che ci hanno segnato in modi più o meno evidenti.
Anche nella matematica ci sono scoperte, intuizioni, lampi di genio (anche prolungatisi nel tempo) che ne hanno influenzato in modo sostanziale l'evoluzione. Nella sua ultima fatica letteraria, Istanti fatali, Umberto Bottazzini ne identifica sei (l'invenzione dei numeri, gli irrazionali, la natura del pi greco, i numeri complessi, le geometrie non euclidee), costruendoci attorno un viaggio attraverso la storia della disciplina, inframmezzato di innumerevoli riferimenti storici e letterari (da Stendhal alle lettere tra André Weil e la sorella Simone che mettono in risalto la bellezza del ragionamento). Un'opera scorrevole ma profonda, che esplora il percorso della matematica attraverso i secoli da un punto di vista inedito. Val veramente la pena di leggerlo.

1 commento:

  1. Beh, a quanto pare un nuovo "istante fatale" lo stiamo vivendo proprio qui e ora...

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