Stiamo in casa. È difficile, sì, ma al momento si tratta dell'unica cosa da fare. Anche la scuola dovrà giocoforza rallentare, dal momento che le forme alternative di didattica non sono certo efficaci come il contatto quotidiano con i nostri studenti. Ma qualcosa organizzeremo, facendo di necessità virtù, consegnando online dispense ed esercizi, restando in contatto in qualche modo. Sarà anche il momento di sperimentare qualcosa di nuovo; ho provato ad allestire, con un treppiede e una videocamera, una modesta "auletta virtuale" nel mio studiolo (perché mi riesce difficile pensare di insegnare senza trovarmi davanti ad una lavagna).
Nelle giornate che hanno preceduto la chiusura, chi più chi meno, in molti abbiamo parlato di epidemie con i nostri allievi. Ovviamente ne hanno parlato i biologi; qualcuno ha parlato di Tucidide e della Guerra del Peloponneso (Libro II, 47-55), altri della del Manzoni e Storia della colonna infame, altri ancora della Spagnola. Per quel che mi riguarda, con gli studenti più avanzati, a un passo dalla maturità (che in qualche modo dovremo dare loro, nonostante tutto), ho fatto appena in tempo ad accennare al ruolo della matematica nella modellizzazione dell'evoluzione di un epidemia, riferendomi al cosiddetto modello SIR. Sarà l'argomento del prossimo post.
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