Nei mesi scorsi, tra le altre cose, ho letto due libri divulgativi destinati al grande pubblico, entrambi di autore toscano. Li ho poi abbandonati sulla scrivania, nell'attesa di scriverne su questo blog. E, come d'abitudine, ora è passato del tempo, e non sono più in grado di recensirli come meriterebbero. Mi accontento quindi di qualche considerazione breve breve.
- Lorenzo Baglioni (sì, quello del Congiuntivo, nessun legame di parentela con Claudio), È tutto calcolato. Il giovane Baglioni, che la matematica l'ha studiata e l'ha insegnata, replica per iscritto lo stile che ha già messo in mostra nei suoi video (uno su tutti, Il teorema di Ruffini in versione rap). L'opera manca, coscientemente e dichiaratamente, di rigore in molti punti (non è una pecca in questo caso), ma tutto sommato la matematica regge, anche se gli esempi scelti risultano a volte un po' forzati. D'altronde, il fatto che sia uscito nella Biblioteca Umoristica Mondadori ci fa capire che lo scopo può sì essere quello di spiegarci un po' di matematica in un modo non convenzionale, ma anche quello di prendersi un po' gioco dei linguaggi e delle mode adolescenziali.
- Marco Malvaldi (sì, quello del BarLume), Le due teste del tiranno. Malvaldi, che di formazione è chimico ma di matematica un po' ne sa, con il suo consueto tono scanzonato ci propone un'opera godibilissima, istruttiva e mai banale, che si legge tutto d'un fiato. La scelta degli argomenti è azzeccata, dai sistemi numerici alla matematica elettorale, passando per le equazioni algebriche e la crittologia. Da consigliare a chi se ne esce sempre con espressioni tipo "io la matematica l'ho sempre odiata" e "non ci ho mai capito nulla", magari regalandogliene una copia a tradimento (sempre che poi abbia voglia di leggersela...).