Il calcolatore universale, del matematico statunitense Martin Davis, rappresenta un riuscitissimo tentativo di delineare attraverso sette Protagonisti (Leibnitz, Boole, Frege, Cantor, Hilbert, Gödel e Turing) il percorso che ha condotto alla moderna teoria della computazione, dai sogni di Leibnitz e Hilbert ("Wir müssen wissen, wir werden wissen") alla macchina di Turing, passando attraverso la logica formale di Boole e l'incompletezza di Gödel, senza dimenticare il ruolo fondamentale del metodo della diagonale di Cantor. Davis, allievo di Alonzo Church e a sua volta matematico di prim'ordine (contribuì alla risoluzione del decimo problema di Hilbert) descrive in modo chiaro il lungo cammino che ha infine condotto, quasi come "effetto collaterale", alla creazione dei primi computer, sia soffermandosi sulle vicende umane dei Protagonisti, sia cercando di rendere comprensibile ad un lettore non particolarmente esperto le geniali idee che hanno ispirato alcuni tra i più spettacolari risultati della matematica del XX secolo. Caldamente consigliato.
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