È ormai da qualche anno che il più mediatico tra i matematici italiani si adopera in ogni modo per convincerci dell'incompatibilità tra rigore scientifico e senso religioso, con un atteggiamento talmente sprezzante da sembrare costruito a tavolino, riciclando di continuo argomentazioni basate essenzialmente sull'equazione "cristiano=cretino".
Beh, il "teologo ribelle" Hans Küng (clicca qui per una sua interessante intervista) cretino non lo è di sicuro, e con il suo saggio L'inizio di tutte le cose (Rizzoli) dimostra di apprezzare non poco il metodo scientifico, del quale parla con competenza e rispetto, citando Einstein, Gödel e Hawking (del quale menziona una sorprendente lezione a proposito dei limiti della fisica). Si tratta di un interessante contributo al dibattito tra scienza e religione, destinato al grande pubblico e quindi scritto con un tono scorrevole e informale, con riferimenti dotti e meno dotti (anche a Star Wars!), da leggere magari per disintossicarsi dall'indigestione odifreddiana.
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