Giusto una settimana fa, ho assistito alla performance teatrale dell'onnipresente Piergiorgio Odifreddi dal titolo Matematico e impertinente (titolo ripreso dalla rubrica su Le Scienze e da un libro pubblicato qualche anno fa). Si tratta di un esperimento interessante e certamente gradevole, molto curato nella forma ma dai contenuti forse un po' troppo diluiti. In circa 6300 secondi (scanditi implacabilmente da un timer rivolto verso la sala) Odifreddi si sofferma su alcuni aspetti della storia e della filosofia della matematica, senza entrare troppo nel dettaglio (il lavoro è diretto al grande pubblico) e senza risparmiare i consueti strali (peraltro un po' spuntati, stavolta) all'indirizzo della chiesa di papa Ratzinger. L'impertinente matematico si concede inoltre la presenza di un'avvenente assistente (in stile "velina", anche se poi ironizza sull'aplomb del "matematico italiano") che gli si dimena intorno producendosi infine in un suggestivo nudo integrale, comunque velato e funzionale alla coreografia grazie ad un gradevole gioco di luci e colori.
Tutto sommato, una serata piacevole, anche se Odifreddi è un divulgatore più efficace quando il suo spazio di manovra è maggiore: recitando a copione, la sua verve risulta troppo ingabbiata. Per apprezzare appieno le sue doti consiglierei piuttosto i suoi libri (ad esempio La matematica del 900, pubblicato da Einaudi) oppure i suoi racconti radiofonici (di 20 puntate ciascuno) Chi ha ucciso Fermat e Vite da logico, ascoltabili sul sito di Radio 2 RAI.
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