... ossia Giuseppe Peano, zio, anzi prozio, di Lalla Romano, fa la sua comparsa nel "romanzo di formazione" Una giovinezza inventata,
dove l'autrice descrive la sua malinconica educazione sentimentale e
artistica nella Torino degli anni '20. L'ho appena terminato; è un po'
lontano dalle mie letture abituali, e quindi non credo di avere gli
strumenti per parlarne con cognizione di causa.
Sono un po' più a mio agio, invece, con il fascicoletto Giochi di aritmetica e problemi interessanti, che ho acquistato a un'asta online (ma che si può scaricare, in una riedizione Sansoni uscita una quarantina di anni fa, a questo indirizzo). Pubblicato nel 1923, e destinato agli insegnanti delle scuole elementari, contiene una collezione di problemini, da cui traspaiono qua e là l'arguzia e la cultura del matematico e glottoteta torinese, figura fondamentale della matematica a cavallo tra XIX e XX secolo, i cui assiomi per la definizione dei numeri naturali fanno spesso capolino anche all'interno dei percorsi liceali.
Sono un po' più a mio agio, invece, con il fascicoletto Giochi di aritmetica e problemi interessanti, che ho acquistato a un'asta online (ma che si può scaricare, in una riedizione Sansoni uscita una quarantina di anni fa, a questo indirizzo). Pubblicato nel 1923, e destinato agli insegnanti delle scuole elementari, contiene una collezione di problemini, da cui traspaiono qua e là l'arguzia e la cultura del matematico e glottoteta torinese, figura fondamentale della matematica a cavallo tra XIX e XX secolo, i cui assiomi per la definizione dei numeri naturali fanno spesso capolino anche all'interno dei percorsi liceali.
Alcuni dei problemi posti sono dei veri e propri evergreen, ad esempio
oppure anche il meno elementare
(reso popolare da Lewis Carroll), e anche il celebre
Interessante (e lapidaria) è infine la conclusione, che mostra come lo zio Giuseppe avesse a cuore la qualità dell'insegnamento, fin dal livello più basso (e, nel contempo, anche il benessere dell'insegnante):
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