A Beaune, tappa intermedia del viaggio che mi ha condotto nella zona dei castelli della Loira (dove ho trascorso due splendide settimane di vacanza) mi sono imbattuto del tutto casualmente nel monumento riprodotto a lato, dedicato a Gaspard Monge, nato nel 1746 proprio nel capoluogo vinicolo della Borgogna (quasi vent'anni fa, sempre casualmente, mi imbattei nel suo cenotafio al Père-Lachaise). Monge, scomparso nel 1818, fu un personaggio di primo piano del periodo rivoluzionario. Stretto collaboratore di Napoleone (partecipò, tra l'altro, alla campagna d'Egitto, e ne condivise il rapido declino), viene solitamente ricordato come il padre della geometria descrittiva, disciplina oggi definitivamente uscita dai programmi scolastici (ricordo con una certa nostalgia i due anni di corso al Liceo, che mi avevano aiutato a sviluppare una discreta immaginazione spaziale, facoltà che oggi, tra i miei allievi, sembra sconfinare nel paranormale). Ma i contributi del matematico borgognone vanno ben al di là della semplice rappresentazione degli oggetti tridimensionali: in particolare, il suo trattato Application de l'analyse à la géometrie ne fa uno dei maggiori ispiratori della moderna geometria differenziale.
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