Con Numeri immaginari (Bollati Boringhieri) il matematico, cineasta e cinefilo Michele Emmer ci propone un affascinante sguardo a 360 gradi sul mondo del cinema dal punto di vista del cultore di matematica. Il saggio, strutturato come un lungometraggio (prologo, primo tempo, intervallo e così via), procede in maniera molto libera, per associazione di idee, e ci presenta tutta una serie di lungo- e cortometraggi (ma anche romanzi e racconti), sia scontati (come A beautiful mind), sia rari o praticamente irreperibili (come La lezione di matematica, del 1949, di cui viene comunque fornito uno "sbobinamento" in appendice), spesso accompagnati da gustosi spunti autobiografici, senza snobbare film "di cassetta" come Jurassic Park o Rain Man. Il libro si legge tutto d'un fiato, ma conviene tenere a portata di mano un blocchetto per appuntarsi gli innumerevoli suggerimenti per visioni, letture (con qualche "spoiler" di troppo: Emmer mi ha rovinato il finale di Presunto innocente...) e ulteriori approfondimenti. Sicuramente influenzerà non poco i contenuti di questo blog.
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