Solitamente, terminata la lettura di una libro di carattere matematico, lo deposito sulla scrivania in attesa di parlarne su questo blog. Capita però che, per un motivo o per l'altro (pigrizia, soprattutto...) il libro in questione sulla scrivania ci stazioni per dei mesi, finché il ricordo sbiadisce a tal punto da non permettermi più di parlarne con cognizione di causa. Dedico quindi questo post ad alcuni volumi che ho letto nei mesi scorsi (così da poterli finalmente trasferire negli scaffali sparsi in giro per la casa).
- Mario Livio, Dio è un matematico (Rizzoli), che curiosamente nella traduzione italiana ha perso il punto interrogativo. Un libro dedicato a due questioni correlate: Perché la matematica si rivela così preziosa nel descrivere il mondo che ci circonda, riuscendo a volte ad anticipare lo sviluppo delle scienze sperimentali?, e La matematica esiste di per sè, oppure è una creazione della mente umana?
- Marco Malvaldi, Il re dei giochi e La carta più alta (Sellerio). Terzo e quarto capitolo della saga del BarLume, con i quattro simpatici vecchietti a fare da contraltare alle inchieste del "barrista", ex matematico e investigatore per caso Massimo. Il re dei giochi contiene un simpatico riferimento al paradosso dei compleanni (utilizzato dal protagonista per vincere una scommessa).
- Piergiorgio Odifreddi, C'è spazio per tutti (Mondadori). Prima parte di una storia della geometria (di cui è già uscito il secondo volume), dedicata alla matematica greca. Bello.
- Massimo Scorletti, Mario Italo Trioni, Matematica (Vallardi). Una sintesi della matematica liceale italiana. Poco adatta qui da noi, vista la totale assenza del concetto di vettore.