mercoledì 20 febbraio 2008

Eureka !

Archimede di Siracusa, vissuto nel II sec. a.C., può certamente essere annoverato tra i più grandi scienziati che l'umanità abbia mai avuto. Oltre che geniale inventore, egli fu un matematico sopraffino (tant'è vero che una delle facce della medaglia Fields lo raffigura): il suo uso degli infinitesimi, ad esempio, precorre di quasi due millenni il calcolo integrale introdotto da Newton e Leibnitz.
Il bel libro Il codice perduto di Archimede, di Reviel Netz e William Noel, edito da Rizzoli, si occupa da un lato del grande pensatore greco e dall'altro di come alcune delle sue opere siano giunte fino a noi. In particolare, il sostantivo "codice" (va di moda inserirlo nei titoli...) fa riferimento al cosiddetto palinsesto di Archimede: un testo di preghiere ottenuto riciclando le pergamene di un codice più antico ("grattando via" il testo originale - questo è proprio il significato di palinsesto), che le tecniche più moderne hanno poi permesso di recuperare, dal momento che l'opera di cancellazione ha lasciato molte tracce.
Tale operazione ha permesso di leggere (almeno in parte) alcune opere di Archimede trascritte nel corso del X secolo (e poi "grattate" nel XII): una di esse, lo Stomachion, che studia le combinazioni delle tessere di un determinato puzzle (una sorta di Tangram) sembra dimostrare che Archimede fu un precursore non soltanto del calcolo infinitesimale, ma forse anche del cosiddetto calcolo combinatorio.
Al palinsesto di Archimede è inoltre dedicato un bel sito, curato anch'esso da William Noel, ricco di informazioni e di immagini utili anche ai ricercatori. Vale la pena di farci un (virtuale) salto. Altro link interessante è questa pagina in cui, fra le altre cose, la creazione di un palinsesto viene mostrata in modo interattivo.

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