Ispirato dall'ultimo capitolo del libro di Guerraggio (e dal romanzo della Shaw), nel corso dell'estate ho letto (a dire il vero in modo un po' sbrigativo e superficiale) Caso e caos, di David Ruelle, professore emerito all'IHES di Bures-sur-Yvette, esperto di turbolenza e (co-)autore del termine attrattore strano (utilizzato nella teoria dei sistemi dinamici per caratterizzare gli attrattori provvisti di una struttura frattale), uscito nella collana I Grandi Pensatori da Bollati Boringhieri. Partendo dalla nozione di probabilità, il libro ci conduce attraverso i tentativi operati dalla matematica per cercare di venire a patti con l'imprevedibile, lungo un percorso che dal determinismo classico ci conduce in modo turbolento verso i risultati di Poincaré & co. sulla dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali, per poi inoltrarsi nel discorso sugli attrattori e quindi sugli strumenti introdotti più di recente per lo studio dei comportamenti caotici. A seguire, troviamo alcune digressioni di carattere fisico (meccanica quantistica, meccanica statistica) ed economico. Nell'ultima parte del libro Ruelle si inoltra poi in alcuni aspetti della teoria dell'informazione, affrontando il tema della complessità algoritmica per rivelarci, infine, anche grazie all'aiuto di Kurt Gödel, qual è il vero significato del sesso.
Al di là degli aspetti prettamente tecnici, il libro si segnala anche per alcuni commenti polemico/sarcastici sulla matematica. Ad esempio, citando Kolmogorov Ruelle ci fa sapere che "il normale sviluppo psicologico di una persona ha termine nel momento esatto in cui sboccia il talento matematico" (come dargli torto?), oppure nota che "la scienza contemporanea internazionale tende a confondersi con la scienza americana". Risultano pure molto gustose le sue descrizioni dei seminari di ricerca, spesso frequentati più per dovere che per interesse (ne so qualcosa...) o dei diversi modi di riflettere su un problema di carattere scientifico.
Insomma un altro notevole esempio di divulgazione di alto livello, che val decisamente la pena di leggere, forse però un po' proibitivo per già non possiede qualche conoscenza dei temi trattati.