Incuriosito dall'entusiastica recensione di Alex Kasman, ho letto con parecchio interesse Turing (A Novel about Computation), romanzo d'esordio di Christos H. Papadimitriou, professore di scienze informatiche a Berkeley nonché co-autore (e coprotagonista) del geniale Logicomix. Si tratta di un romanzo dal sapore vagamente cyberpunk, che mette in scena un insolito triangolo amoroso (in bilico tra il virtuale e il reale) tra due maghi dell'informatica ed un archeologo greco, all'interno del quale si insinua un simulacro virtuale di Alan Turing che contribuirà in modo fondamentale al ricongiungimento di due dei protagonisti. Tale "personaggio", che alla fine del romanzo dimostrerà la sua "intelligenza" per mezzo di una variazione del test che porta il suo nome, assolve un altro scopo: nel corso di un serie di conversazioni virtuali col già citato archeologo egli illustra alcune nozioni di logica, informatica e scienze computazionali donando all'opera di Papadimitriou un interessante valore aggiunto anche dal punto di vista divulgativo (il libro è pubblicato da MIT Press, non certo un editore di romazi rosa). Trovo interessante ed originale anche l'idea di sostituire le note a margine con una scelta di interventi comparsi sul newsgroup dedicato al libro prima della sua uscita in libreria.
Un romanzo gradevole, quindi, che si legge volentieri (anche se come opera fantascientifica risulta un po' traballante), di cui ho apprezzato maggiormente gli aspetti divulgativi rispetto alla narrazione.
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