(Il titolo è una citazione; un non-premio a chi la coglie).
Sembra che Pitagora di Samo (575-495 a.C.) ispiri titoli non propriamente allegri. Infatti, dopo il già menzionato Delitti Pitagorici, ecco La vendetta di Pitagora, romanzo d'esordio del matematico e giornalista freelance Arturo Sangalli edito in Italia da Ponte alle Grazie. La narrazione, un po' scontata e vagamente Browniana (non è un complimento...) ruota attorno alla ricerca di un misterioso manoscritto, attribuito a Pitagora stesso, in cui il maestro avrebbe sintetizzato il suo pensiero e dato le istruzioni necessarie a ritrovare, a secoli di distanza, colui in cui egli si sarebbe reincarnato. La trama è comunque funzionale al vero scopo del libro, che è parlare di matematica: Sangalli riesce a comunicare al lettore alcune idee e alcuni concetti per niente banali e ad illustrarli in modo piuttosto convincente (tra le altre cose, si occupa ad esempio del gioco del 15, dell'irrazionalità della radice di 2 o, nell'appendice, del numero di permutazioni senza punti fissi). Lo scopo divulgativo dell'opera è evidente anche dall'editore dell'edizione originale, la prestigiosa Princeton University Press.
Si tratta quindi di un interessante caso di "matematica di contrabbando", dove l'interesse degli aspetti matematici compensa ampiamente le piccole pecche nella narrazione.
Sembra che Pitagora di Samo (575-495 a.C.) ispiri titoli non propriamente allegri. Infatti, dopo il già menzionato Delitti Pitagorici, ecco La vendetta di Pitagora, romanzo d'esordio del matematico e giornalista freelance Arturo Sangalli edito in Italia da Ponte alle Grazie. La narrazione, un po' scontata e vagamente Browniana (non è un complimento...) ruota attorno alla ricerca di un misterioso manoscritto, attribuito a Pitagora stesso, in cui il maestro avrebbe sintetizzato il suo pensiero e dato le istruzioni necessarie a ritrovare, a secoli di distanza, colui in cui egli si sarebbe reincarnato. La trama è comunque funzionale al vero scopo del libro, che è parlare di matematica: Sangalli riesce a comunicare al lettore alcune idee e alcuni concetti per niente banali e ad illustrarli in modo piuttosto convincente (tra le altre cose, si occupa ad esempio del gioco del 15, dell'irrazionalità della radice di 2 o, nell'appendice, del numero di permutazioni senza punti fissi). Lo scopo divulgativo dell'opera è evidente anche dall'editore dell'edizione originale, la prestigiosa Princeton University Press.
Si tratta quindi di un interessante caso di "matematica di contrabbando", dove l'interesse degli aspetti matematici compensa ampiamente le piccole pecche nella narrazione.
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