È strano... Dopo un finale di anno scolastico come sempre abbastanza
intenso, mi ero riproposto di dedicarmi a questo blog nel corso
dell'estate. E invece devo confessare di essermi piuttosto
disinteressato della matematica, almeno fino al momento di iniziare a
preparare i (numerosi) corsi che mi aspettano quest'anno, dove tra
l'altro le novità non sono poche (nuovo piano degli studi...). Ho letto,
sì, anche parecchio, ma soprattutto narrativa, diciamo così,
d'evasione. Perché forse di evadere un po' ne avevo bisogno.
Ho comunque tre libri che stazionano da tempo, nell'attesa di essere (almeno sommariamente) recensiti. Ne parlo in breve, così da poterli finalmente riporre.
Ho comunque tre libri che stazionano da tempo, nell'attesa di essere (almeno sommariamente) recensiti. Ne parlo in breve, così da poterli finalmente riporre.
- Le equazioni del cuore, della pioggia e delle vele,
di Alfio Quarteroni. Le due vittorie del Team Alinghi nell'America's
Cup riuscirono ad appassionare alla vela una nazione non propriamente
marinara come la Svizzera (purtroppo la terza partecipazione,
contraddistinta da un estenuante
preludio di carattere legale e da scafi di concezione molto diversa,
andò male), e diedero una certa notorietà anche al responsabile del team
che si occupò delle simulazioni numeriche nella progettazione degli
scafi, appunto Quarteroni (definito per un po' il "matematico di
Alinghi"). Ricordo, tra l'altro, una sua appassionante conferenza al
liceo di Locarno, e una graditissima visita ai nostri studenti luganesi.
Il volumetto, edito da Zanichelli, propone, senza addentrarsi troppo nelle questioni più tecniche, una scelta di spettacolari applicazioni del calcolo scientifico: la tradizionale metereologia, l'epidemiologia (tristemente attuale...), la simulazione dei flussi sanguigni e la navigazione terrestre (Alinghi, appunto) e atmosferica (con il progetto Solar Impulse). Una lettura decisamente consigliata, perché ci mostra come la matematica trovi oggi (massicciamente) posto in ambiti inattesi, contribuendo al progresso tecnologico anche nel salvare (molte) vite umane. - Racconto matematico, di
Michele Emmer. Matematico, regista, saggista e divulgatore, Emmer ci
propone un viaggio che, tra matematica, letteratura, teatro, cinema e
arti figurative, a un certo punto ci conduce addirittura dentro la testa
dei matematici. Per definire l'opera di Emmer, non me la sentirei di
usare il termine divulgazione; qui siamo decisamente a un livello
più alto. Si tratta di un saggio dal valore culturale notevole, da cui
partire per scoprire aspetti nuovi e inattesi della materia che ci sta
tanto a cuore. Mi ha permesso di riflettere anche su qualche aspetto del
mio carattere, anche se non rivelerò in che modo...
- The theory that would not die. How Bayes' rule cracked the Enigma code, hunted down russian submarines & emerged triumphant from two centuries of controversy (un titolo che è tutto un programma), di Sharon Bertsch McGrayne. La statistica non è mai stata il mio campo d'azione preferito, e quindi ho sempre faticato un po' a comprendere a fondo tutti i retroscena della diatriba tra bayesiani e frequentisti. Nel saggio in questione, molto completo e documentato, la giornalista scientifica Sharon Bertsch McGrayne si schiera dalla parte di Thomas Bayes, facendo luce sul ruolo determinante della sua "regola", che essenzialmente consiste nell'aggiornare la propria convinzione sulla base dei dati acquisiti successivamente. Tra i numerosi esempi d'applicazione sviscerati nel testo, ho trovato particolarmente interessante la ricerca degli autori dei Federalist Papers, che mi ha ispirato a sfogliare anche il volume Applied Bayesian and Classical Inference. The case of "The Federalist" papers, di Frederick Mosteller e David L. Wallace. Forse prima o poi ne parlerò anche qui.