Già, Olga. Così avevo soprannominato, mezza vita fa, la sequenza esatta
che sintetizza il Teorema di Barsotti, Rosenlicht e Chevalley sulla struttura di un gruppo algebrico (nella versione data qui da Rosenlicht: sia G un gruppo algebrico connesso. Allora esiste un sottogruppo algebrico lineare connesso L di G tale che G/L è una varietà abeliana. L è unico e contiene tutti i sottogruppi algebrici connessi lineari di G; qui se ne trova una trattazione in un linguaggio più moderno, ad opera di James Milne). Si trattava essenzialmente del punto di partenza delle considerazioni che, un passettino dopo l'altro, mi avevano permesso di conseguire l'agognato PhD (estensione al caso non commutativo di alcune costruzioni: compattificazione equivariante e immersione proiettiva di G per mezzo della teoria della discesa fedelmente piatta, coomologia,...).
Per anni non avevo più pensato a Olga. Fino a qualche settimana fa, quando l'ho ritrovata rappresentata a pochi centimetri dal mio nome nel preprint On the multiplicity estimates (scaricabile qui), del matematico messicano Mario Huicochea, dove mi viene attribuita un'idea che, a dire il vero, avevo ripreso (citando correttamente, ci mancherebbe!) da un lavoro del mio Capo.
Un piccolo tuffo del passato, comunque, in un periodo in cui sto iniziando a pensare ad un altro pezzettino del mio futuro...
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