che serve pe fà un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che spósa.
Ma pè me la statistica curiosa
è dove c'entra la percentuale,
pè via che, lì, la media è sempre eguale
puro co' la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d'adesso
risurta che te tocca un pollo all'anno:
e, se nun entra nelle spese tue,
t'entra ne la statistica lo stesso
perch'è c'è un antro che ne magna due.
Il geniale Trilussa fornisce la sua interpretazione della statistica descrittiva, e degli abusi che se ne fanno.
Mai sentita l'espressione "con la statistica si può dimostrare tutto e il contrario di tutto"? In effetti, tutti i torti non li ha, anche se andrebbe modificata in "abusando della statistica si può dimostrare ecc. ecc.". L'abuso può essere dovuto sia a manipolazioni volontarie, sia all'ignoranza dei delicati meccanismi che stanno alla base di questa importante branca della matematica. Un interessante articolo in proposito è stato pubblicato nel numero di Ottobre 2007 della rivista Le scienze, dal titolo L'equazione più pericolosa (la versione inglese, apparsa su American Scientist, è leggibile online qui). In esso si mostra come trascurando la dimensione di un campione di dati osservati si possa giungere spesso a conclusioni totalmente errate (dal momento che per piccoli campioni la variabilità è estremamente alta).
Per quanto riguarda gli abusi dovuti a manipolazioni volontarie, forse può bastare la citazione "il 97,2% dei dati statistici usati a scopo argomentativo è totalmente inventato" (eheheh...)
Mai sentita l'espressione "con la statistica si può dimostrare tutto e il contrario di tutto"? In effetti, tutti i torti non li ha, anche se andrebbe modificata in "abusando della statistica si può dimostrare ecc. ecc.". L'abuso può essere dovuto sia a manipolazioni volontarie, sia all'ignoranza dei delicati meccanismi che stanno alla base di questa importante branca della matematica. Un interessante articolo in proposito è stato pubblicato nel numero di Ottobre 2007 della rivista Le scienze, dal titolo L'equazione più pericolosa (la versione inglese, apparsa su American Scientist, è leggibile online qui). In esso si mostra come trascurando la dimensione di un campione di dati osservati si possa giungere spesso a conclusioni totalmente errate (dal momento che per piccoli campioni la variabilità è estremamente alta).
Per quanto riguarda gli abusi dovuti a manipolazioni volontarie, forse può bastare la citazione "il 97,2% dei dati statistici usati a scopo argomentativo è totalmente inventato" (eheheh...)