domenica 24 dicembre 2017

Letture...

Il 2017 si è rivelato un altro anno complicato, con una miriade di impegni che mi hanno tenuto lontano dalla matematica e da questo blog. Ciononostante, nel corso degli ultimi mesi qualche libro sono riuscito a leggerlo, anche se a causa del tempo trascorso non sarei più in grado di scriverne delle recensioni approfondite. Ecco comunque quattro spunti, in ordine di lettura:
  • Gabriella Greison, L'incredibile cena dei fisici quantistici. Un modo decisamente originale e riuscito di fare divulgazione: il pretesto è la cena indetta dai reali del Belgio con cui si è concluso, nell'ottobre 1927, il quinto congresso Solvay,  il più famoso, quello dedicato alla teoria dei quanti. Tra i partecipanti al congresso, sono ben 17 quelli che avevano già o avrebbero ricevuto il Nobel, anche se non tutti erano stati invitati a cena (a cena c'erano Einstein, Born e Marie Curie, ma fra gli esclusi troviamo Pauli, Fermi e Heisenberg). Alternando momenti conviviali, notizie biografiche e spiegazioni scientifiche, all'autrice, fisica, giornalista e scrittrice, riesce decisamente di appassionarci. Tra l'altro, qui è possibile visionare un TED Talk in cui fa sostanzialmente un riassunto del libro, e qui, sull'ArXiv, la bozza di un lavoro dedicato all'importanza del V Congresso Solvay, che ne include i proceedings.
  • Cathy O'Neil, Weapons of math destruction. È un futuro a tinte fosche quello che l'autrice, allieva di Barry Mazur, blogger e data scientist pentita, ci prospetta, se la tendenza ad affidarci ciecamente ed acriticamente agli algoritmi basati sui big data si affermerà definitivamente. Il motivo è presto detto: tali algoritmi, fondati su dati accumulati nel passato e su definizioni soggettive di successo, finiscono per nascondere sotto una patina di obiettività i preconcetti e i pregiudizi del passato, perpetuandone gli effetti nefasti sulla società in ambiti cruciali quali la scuola o la giustizia. Anche in questo caso l'autrice affida ad un TED Talk la sintesi del suo lavoro; il titolo è tutto un programma: The era of blind faith in big data must end.
  • Marcus DuSautoy, Ciò che non possiamo sapere. L'ho letto mesi fa, e quindi devo ammettere che il ricordo è piuttosto sbiadito. Ma per lo meno ricordo di aver apprezzato l'arguzia e la competenza del Professor for the public understanding of science, anche se a dire il vero lo apprezzo molto di più quando mette il suo talento al servizio della matematica tout court.
    Anche qui, fortunatamente, è disponibile in rete un condensato dell'opera. Stavolta si tratta di una lezione tenuta da DuSautoy presso la prestigiosa Royal Institution. Godetevela qui.
  • Igor e Grichka Bogdanov, I cacciatori di numeri. Non mi ha convinto praticamente nulla di questo libro, dal tono superficiale e sensazionalista, al fastidioso stile da serie TV, con i teasers al termine di ogni paragrafo, fino all'autocelebrazione dei due autori, fisici controversi e personaggi televisivi in ambito francofono. Anche se non costa molto, questo non me la sento proprio di consigliarlo...

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